Autore:Jessica L. Nelson
Ottanta metri quadri a place de Vosges, a Parigi sono il magnifico oggetto della contesa e insieme il ring di un estenuante scontro di nervi tra due donne diversissime costrette a dividere lo stesso appartamento. Luise-Marie, appena ventenne, così indolente e narcisistica, ossessionata dalla bellezza, crede in un mondo glamour in cui i vecchi debbano avere la cortesia di allontanarsi dalla società. Vive di sfilate di moda, di abiti di Gautier, di vino rosso e di latte, di immagini di fugace, perfetta giovinezza.
L’anziana Madame, vecchio relitto nonagenario della Resistenza parigina, piena di segreti, abbarbicata come l’edera all’appartamento e alla vita, vorrebbe invecchiare circondata dalle sue maniacali certezze, confortata dalla sua cagnetta isterica, dal suo centenario amante segreto. Mentre un’estate di memorabile canicola incalza e fiacca Parigi, l’ostilità tra le due donne diventa guerra aperta. Con l’arroganza peculiare di entrambe le loro età, si scontrano con la forza d’urto di due mondi.
Capaci di tirare fuori il peggio l’una dell’altra, simili solo nel comune terrore della vecchiaia, si rincorrono e si pungolano fino allo stremo delle forze, pronte a tutto pur di non cedere spazio, oggetti, tempo… ma strada facendo sarà sempre più difficile capire se quello che vogliono l’una dall’altra è la resa o soltanto un po’ di tenerezza. Quanto si assomigliano e quanto possono odiarsi due generazioni agli antipodi? Di un’ironia pungente e irresistibile, dolceamara e tragicomica, la loro storia tocca i toni del grottesco e se ne distacca con un incantevole charme.
ATMOSFERA BOLLENTE E STILE VAPOROSO.
- Glamour -
Autore
Jessica L. Nelson, d’origine franco-americana, a soli 28 anni è coordinatrice di una trasmissione letteraria per la televisione francese, giornalista per una rivista di settore e membro del comitato di lettura di una casa editrice; ma la sua vera passione è scrivere libri.
La strana coppia, vincitore in Francia di numerosi premi, è il suo romanzo d’esordio.
Recensioni
Io Donna
8 Novembre 2008
Una lolita bionda, fotomodella occasionale per potersi vestire e truccare alla moda, e una vecchia signora incartapecorita e francamente odiosa convivono a Parigi in un appartamento di Place des Vosges. È più che normale, anzi è perfino banale, che non vadano d’accordo, che si facciano dispetti, che addirittura finiscano per detestarsi.
Questo romanzo è praticamente un diario, tenuto dalla giovanetta molto piena di sé, che annota tutte le loro mosse, le loro parole e i loro pensieri, giorno per giorno dal 31 giugno al 22 settembre.
Ma è un’estate che sembra non debba finire mai.
Giulia Borgese
eumagazine.it
23 Gennaio 2009
Jack Lemmon e Walter Matthau, sono loro La strana coppia per antonomasia: un divorziato ospita un amico che si sta separando dalla moglie, ma la convivenza si trasforma in una sorta di matrimonio, con tanto di crisi isteriche, litigi e ripicche. Questo accadeva nel 1968, quando scapoli e ammogliati si contendevano il mondo e gli appartamenti di New York.
Oggi, con gli affitti alle stelle e la giovinezza imperante, La strana coppia raccontata da Jessica Nelson è composta da due donne, due zitelle come direbbe Neil Simon: Luise-Marie ventenne tutta abiti griffati, che vive sorseggiando vino e latte e cercando di emulare le fashion-addict d’oltreoceano; e Madame, una novantenne piena di abitudini, di tic, di manie che condivide con una cagnetta e con un amante segreto, conosciuto ai tempi della Resistenza.
A dividerle tutto, ad unirle solo un appartamento di 80 metri quadri a Place de Vosges. Ma questa convivenza che doveva durare il tempo di un’estate e non creare problemi, si trasforma in un incubo per entrambe. Arsenico e vecchi merletti, verrebbe da dire, parafrasando il titolo di un altro film: tutto nel romanzo d’esordio di questa scrittrice ventottenne ricorda le commedie agrodolci degli anni d’oro di Hollywood. Equivoci, gag, piccoli veleni e tanti segreti: ma in fondo dietro l’apparente ostilità si nasconde solo una gran paura.
La paura della vecchiaia, della morte, della solitudine. A tenere in piedi le due donne solo il conforto di un abito firmato e la rassicurante certezza di una vita che scorre sempre uguale, ancorata a vecchi ricordi e vecchi amori. Il mondo cerca di dividerle, illudendole che una vecchia novantenne e una ragazzina non possano avere nulla in comune. In realtà sono solo essere umani che cercano di sopravvivere nel migliore dei modi possibile.
Elisa Carrara
kultunderground.org
10 Novembre 2008
Quando manco ottanta metri bastano. Ma neppure fossero stati 160, di metri quadrati, lo spazio sarebbe stato sufficiente a far stare tranquillamente sotto lo stesso tettuccio parigino la giovane ventenne e fashion Luise-Marie assieme a un’anziana madame nonagenaria, superstite della bella Resistenza francese. La nonnina, fra le cose fondamentali – oltre al micio di casa – ha un amore segreto e importante anche per la ragazzetta. La trama riporta della quotidianità di Luise-Marie, all’interno d’una bollente estate di Parigi, a tratti straziante; delle vicende tutte giornaliere d’una narcisista e amante di latte e vino, che vive di latte e di vino, e di sfilate con abiti griffati.
Le donne praticamente stanno in perenne guerra, come se dovessero spartirsi qualcosa d’essenziale. Pure, l’idea stessa della vecchiaia. Le donne del romanzo La strana coppia avanzano portandosi addosso segreti pesantissimi. Lettrice e lettore, per le vie a parole della Nelson, sentiranno il gusto agrodolce di sensazioni messe una contro l’altra.
La reduce, per esempio, scrive un diario. E lo nasconde con accuratezza. La scrittura facile della Nelson mette in luce il rapporto a volte tanto controverso fra generazioni almeno apparentemente agli antipodi. Grazie a righe fitte di svuotamenti di mente, a un proliferarsi di dichiarazioni di rabbia, all’espressione persino dello stomaco delle due si arriva a comprendere le reali somiglianze fra due esemplari testimonianze di generazioni a confronto serrato. In pezzi chiari della storia s’apprende, comunque, di passaggi che propongono alla fine una dolcezza estrema.
È il caso, tanto per fare un esempio, dell’amore custodito fino all’ultimo come se fosse una parte intoccabile del corpo della stessa anziana madame. Leggendo con dosi d’attenzioni commisurate, la leggera opera diventa una possibilità di commozione.
Il romanzo di Jessica L. Nelson allora permette d’ascoltare temi che insegnano d’un rispetto per chi è carico di passato.
Nunzio Festa
lankelot.eu
10 Novembre 2008
Parigi, Place de Vosges.
Giorni nostri, durante un’estate rovente. È guerra tra due donne, simbolo di due generazioni decisamente diverse. In soli ottanta metri quadri, si sopportano due mondi altrimenti estranei. E forse nemici. Luise-Marie, vent’anni, si piace molto: le manca solo un generoso seno, altrimenti bionda, "gambe da competizione, trucco da guerra, sguardo da cerbiatta indifesa" va e conquista il mondo. Intanto, studia per superare un esame: senza accorgersi che quel giorno coinciderà con la linea d’ombra. Non ha molti soldi, la casa non è uno specchio di eleganza; in compenso, ha riempito gli scaffali di bottiglie: succhi esotici, vini italiani, varietà di latte. Ossessionata dalla dieta e dalla cura di sé stessa, si ripete che preferirebbe crepare piuttosto che invecchiare. Molto femminile nella sua vanità, e niente affatto fastidiosa. Normale.
Sogna una società senza vecchi, ma con una vecchia vive, faticando per non mescolare, in lavatrice, i suoi pizzi raffinati con le sue mutande da dopoguerra, fronteggiando l’orrore di una "promiscuità ininterrotta", almeno in quell’estate. Invano. "Tre anni di vita in comune e non ci conosciamo affatto. Rivali de facto, che cosa abbiamo da condividere? E come? Un mucchio di cose sono andate male fin dall’inizio.
Il mio entusiasmo e la sua stanchezza; la mia iperattività e la sua noia". La coinquilina è Madame, ex prediletta assistente dello zio, secondo lascito testamentario assieme alla casa. Sentita come "una calamità, una spina ficcata nel piede che fa di me una maratoneta claudicante", condiziona Luise in tutto: orari, spese, scelta dei mobili, frequentazioni (non tutto si può fare, a quanto pare…). Novantenne, una cagnetta isterica, Aida, e un romantico e riservato amante, Gaston, spumeggia di vita. Ha buona memoria della resistenza ai nazisti (e ai collaborazionisti), sessant’anni prima, e una forte tempra. Conosce molte storie che Luise vorrebbe e dovrebbe scoprire e infine capire. Soltanto, dialogare è complesso: soprattutto coesistendo e coabitando, senza che nessuna delle due ne avesse la minima voglia.
Così, la signora scrive; talvolta, qualche pagina del suo diario la riusciamo a sbirciare. Divertente. L’opera prima della letterata francoamericana Jessica L. Nelson, classe 1980, Mesdames, souriez (La strana coppia nell’edizione italiana, tradotta da Federica Alba per Meridiano Zero) è una intelligente e non sempre prevedibile traduzione dell’incontro-scontro tra due generazioni di donne europee, nate in contesti e società differenti e tuttavia unite da qualcosa di invincibile: l’umanità. Un’umanità istintuale, basica, riluttante a rivelarsi sino alle ultime battute. E, tuttavia, limpida. Non sempre le discussioni, i contrasti, l’odio e il desiderio di morte riflettono la verità: ogni sentimento, negativo o positivo che sia, significa e implica appartenenza. Una prepotente appartenenza.
La Nelson manovra con intelligenza personaggi comprimari (la domestica è la più credibile ed efficace), accompagnando la lettrice ideale in un viaggio all’interno della sua anima, e dei suoi pregiudizi. Niente è impossibile, nemmeno capire la tua nemica: quei settant’anni in più possono dissolversi, magari in un attimo soltanto, come neve al sole. Sì, forse si tratta solo un attimo. Eppure ha più peso di anni di incomprensione e di rivalità, e forse finalmente li tinge di senso nuovo. Ultimo.
Satirico sino al grottesco, in qualche frangente, senza mai scivolare nell’artificiosità o nella leziosità, La strana coppia non guadagnerà forse l’immortalità ma rimarrà nella vostra memoria come una lettura dilettevole, sentimentale e svagante: commedia umana di donne di qualità, e di dubbia fortuna. Senza nemmeno accorgervene, avrete avuto l’opportunità di meditare sull’essenza dell’amore e dei legami, sulla morte e sull’incomunicabilità, sulla caducità e sulla natura della bellezza. La giovane età dell’autrice non ha preteso tributi diversi dalla freschezza.
Queste pagine sono acqua da bere per riallinearsi alla normalità dei nostri limiti, e al piccolo miracolo delle nostre emozioni.
La più grande di tutte rimane la comprensione.
Gianfranco Franchi
pickwicki.com
Quando Louisa-Marie, vent’anni appena compiuti, si trasferisce a Parigi per motivi di studio, ragiona che una signora quasi centenaria è il tipo di coinquilina a breve scadenza con cui ottanta metri quadri su Place des Vosges possono benissimo essere condivisi. Ma l’anziana madame prende più posto di quel che immaginava, aggrappata com’è alla vita con le unghie. Una vecchia signora con tutte le sue manie, le culottes dei gloriosi anni Trenta, il suo immondo cagnolino, la Messa in televisione ogni domenica mattina a pieno volume e le visite segrete del vetusto amante.
Non che lei come ragazza sia uno zucchero: irruente, insolente, inguaribile menefreghista. Con 35¡ all’ombra, durante una memorabile estate canicolare, in ottanta metri quadri d’aria irrespirabile, il rapporto si avvelena. Sfinita, con i nervi a fior di pelle, Louisa-Marie inizia ad accarezzare sogni omicidi: una delle due deve scomparire.