Autore: Oleg Pavlov
La trilogia “Racconti degli ultimi giorni” di Pavlov è un’opera semiautobiografica dai toni incisivi e universali, degna di rientrare a pieno titolo nella grande Letteratura Russa. Un resoconto narrativo assieme realistico e lirico, cadenzato da un delicato black humour, capace di immergerci nei tragici abissi in cui l’Esercito Russo è sprofondato negli emblematici anni della dissoluzione dell’Impero Sovietico. Un ragazzo costretto a prestare servizio militare obbligatorio per due interi anni doveva da un lato sopravvivere a risse interne ed estorsioni da parte di superiori e commilitoni, dall’altro fronteggiare terribili asperità, estremi disagi e un’insensata violenza istituzionalizzata.
Requiem per un soldato, considerato il capolavoro di Pavlov, è la descrizione del surreale ed estenuante viaggio del drappello funebre incaricato di un Cargo 200 (procedura per il trasporto di bare militari) da una remota guarnigione dell’Asia Centrale fino a Mosca. Il protagonista dovrà consegnare ai suoi famigliari il corpo di un soldato che ha commesso suicidio, incapace di far fronte alla spietata e insensata assenza di ogni giustizia nelle dinamiche quotidiane della vita militare dell’esercito russo. Il banchetto funebre si trasforma in una schiamazzante rissa di alcolizzati da cui alcuni non usciranno vivi, altri finiranno in carcere. L’atmosfera di vile e spregevole crudeltà che impernia l’intera situazione, così come l’animo del giovane coscritto responsabile della bara, Aleksej Cholmogorov, ci lascia addosso l’assurda sensazione che forse, in fin dei conti, il soldato suicida si ritrovi, nel contesto della circostanza, a essere la persona più fortunata.
Con questo romanzo breve si chiude la trilogia letteraria (e di denuncia) di Pavlov, abitata da uomini che vivono, in condizioni di cattività, nelle sconfinate vastità delle steppe asiatiche: paradosso che determina la melodia e il tono di tutta la sua particolarissima prosa.
“I romanzi di Oleg Pavlov ricordano Comma 22
di Joseph Heller nella loro capacità di evocare l’assurdità della vita militare.
Il senso del grottesco di Pavlov e il suo black humor
servono a sostenere il doloroso pathos che permea tutte le sue opere.”
– The Review of Contemporary Fiction –
“Poetico, tragico e cupamente ironico, il romanzo è allo stesso tempo
un grottesco ritratto degli ultimi anni sovietici e un’allegoria apocalittica
che non può non riportarci alla mente Faulkner e Kafka.”
– & Other Stories –
“Oleg Pavlov è uno scrittore potente, e Requiem per un soldato
è la sua opera in assoluto più riuscita e raffinata.”
– Vremya –
Autore
Oleg Pavlov (Mosca 1970) è uno degli autori più dotati e stimati del “rinascimento letterario” russo contemporaneo. Molto giovane ha prestato servizio a Karaganda come guardia carceraria, testimoniando ogni sorta di degradazione umana; alla fine una grave commozione cerebrale l’ha portato a essere ricoverato presso l’ospedale psichiatrico locale. Ha lasciato l’esercito all’età di vent’anni a causa di una diagnosi di “instabilità mentale”. Negli ultimi anni di vita di Solzenicyn, è diventato suo allievo a e aspira a proseguirne l’opera. Per Meridiano Zero sono già usciti il primo e il secondo capitolo della sua trilogia, Capitano della steppa e Il caso Matjušin (2016).