Autore: Richard Kalich
Pubblicato per la prima volta nel 1987, L’urlo del gatto è il primo volume della “Central Park West Trilogy” (e di cui fanno parte anche Penthouse F., 2010, e Charlie P., 2005), costituita di storie postmoderne, scioccanti, divertenti, astute e perversamente godibili.
Il suo è un mondo misterioso, senza compromessi, oscuro e pericoloso, che fa a cazzotti con le nostre concezioni di società, identità e arte, e che fa da sfondo a una vicenda spiritualmente agghiacciante.
Un assistente sociale, Haberman, sottopone a sadici giochi psicologici un uomo di nome Brodski, affetto da un ritardo mentale e dalla Sindrome dell’urlo del gatto che gli impedisce di comunicare normalmente. Haberman, forse un aspirante artista dalle ambizioni frustrate, si rende conto della vena artistica del paziente, che vive la sua vita nel miglior modo possibile, e in un primo momento decide di aiutarlo. Poi, spinto dalla gelosia, inizia a sondare le profondità della determinazione creativa del paziente.
La deficienza fisica di Brodski rivela non solo la vera essenza del personaggio, ma anche quella di tutto ciò che può essere definito umano.
“Un grandissimo autore americano.”
– Philadelphia Inquirer –
“Uno dei più potenti romanzi
degli ultimi dieci anni.”
– San Francisco Chronicle –
“Una fiaba scioccante e agghiacciante.”
– Seattle Times –
“Un libro brillante, martellante, oscuro.”
– Los Angeles Times –
“Kalich rappresenta il meglio della
narrativa contemporanea. Probabilmente diventerà un
autore classico vivente.”
– Hooligan Literary Magazine –
Uno dei più ammirati e oscuri autori americani,
tradotto in dodici lingue, presentato
per la prima volta al pubblico italiano
Autore
Richard Kalich è nato e vive a New York. Le sue opere sono state tradotte in Bulgaria, Danimarca, Inghilterra, Germania, Olanda, Israele, Svezia, Russia, Turchia e Giappone. Oltre alla “Central Park West Trilogy”, composta da L’urlo del gatto (1987), Penthouse F. (2010) e Charlie P. (2005), ha pubblicato il romanzo The Zoo (2001) per Publish America.
Considerato uno scrittore postmoderno e dell’assurdo, noto per le sue storie angoscianti e difficilmente catalogabili, Kalich rappresenta il meglio della fiction contemporanea. I suoi scritti denunciano la perdita di identità della cultura letteraria, e criticano la società digitale voyeuristica.
La sua produzione è stata influenzata e accostata a Franz Kafka, Samuel Beckett, Witold Gombrowicz, Albert Camus, Mark Danielewski, Georges Bataille, Ken Kesey e Paul Auster.
È stato tra i candidati del Premio Pulitzer e del National Book Award.
Oltre all’attività letteraria, Kalich gestisce insieme al fratello una società cinematografica a New York.